Lucia Cantoni

Biografia

Classe 1960, sono nata a Piacenza, dove sono rimasta fino al giorno del mio matrimonio nel settembre 1988. Dopodiché mi sono trasferita a Riccione, dove vivo attualmente. Fin da piccola con i mie genitori ho imparato ad amare la natura, e di conseguenza, fotografare tutto ciò che mi trasmette emozione. Mi diletto a tradurre in parole, o almeno ci provo, i sentimenti, le paure, le gioie della mia anima.

Immagini

Momenti di abbandono

Mi corteggia accarezzandomi con mani esperte di un amante, un subdolo pensiero.

S’insinua tra i rammendi del cuore , ed invano cerco di scacciarlo. Da un po’ sono svuotata dentro, stanca di questo vivere affannato . Mi seduce l’idea di una quiete infinita, in luoghi remoti e solitari che quaggiù non riesco a trovare. Cerco rifugio dentro la mia bolla ; sigillerò tutti gli spiragli per impedire al mio amante insidioso di entrare.

L’ultimo saluto

Te ne sei andato frettolosamente, senza nemmeno lasciare il tempo di salutarti. Hai fatto come i vecchi saggi che, quando decidono di partire , lo fanno con l’esperienza di chi ha conosciuto la vita e il dolore che troppe volte essa comporta. La tua mano ancora calda ha stretto debole la mia in un gesto rassicurante, mentre l’ombra del tuo ultimo, sorriso ha illuminato il viso scarno; con la dignità e la fierezza che ti è sempre appartenuta sei passato oltre quel cono di luce abbacinante e mentre volavi via, ho sentito le ali lievi di un angelo sfiorarmi la nuca ed un profondo senso di pace mi ha avvolta. Oggi ti ritrovo in ogni angolo di me, sei il profumo del vento che soffia e che mi porta il tuo sapore. Perfino quella nube lontana che si staglia nel cielo, assomiglia al tuo volto che tanto ho amato e le tue labbra sembrano dirmi: “ fai la brava “

Si padre mio, là farò finché tu sarai al mio fianco, per illuminare questo spinoso percorso chiamato “vita “

Nemico invisibile

Un alba livida, gravida di lacrime che bagneranno il viso di chi ,da tempo sta lottando per la vita. È un grigiore che s’insinua viscido e letale tra la gente che cammina ignara, tra corsie d’ospedale rimbombanti di singhiozzi disperati : persone distrutte , occhi spenti che non osano sperare più.

Dove sei , perché ci hai abbandonati ? Un altra preghiera sale in quel cielo grigio, ma già sei consapevole che non verrà ascoltata. Siamo figli di questo tempo irrispettoso, di regole infrante, di pressappochismo: inevitabilmente la vita ci presenta il conto, davanti a cui, non tutti siamo preparati. Passerà questo tempo di morte, torneranno le stagioni colorate di speranza ed allegria, ma troppi saranno già stati sacrificati: riposeranno sotto un drappo confezionato con preghiere e dolore mentre di sopra, la vita riprenderà il suo ritmo come una ruota panoramica con i suoi alti e bassi fino a completare il giro.

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