Samuele De Angelis

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Biografia

Nasco a Roma il 24 agosto 1981 e vivo in un quartiere nella periferia sud della capitale. Mi considero fortunato nel vivere con mia moglie e le mie 2 bambine in una città che aiuta ogni giorno a riscoprire la mia passione per tutto ciò che è Arte. Ho sempre cercato di fare l'opposto a quello che la banalità troppo spesso cerca di imporci. Per questo amo la letteratura, la natura e la ricerca di situazioni e attimi di vita che stanno alla base della fotografia. Con i miei scritti, ho sempre cercato di dar voce alle foto, spiegare le ragioni di un click, per quanto complesso e complicato questo possa apparire. Le immagini hanno in sé la magia di congelare un attimo. Questi istanti di vita, ispirano e aprono un cassetto della nostra mente: Il cassetto delle emozioni! Questo cassetto non è e non potrà mai essere vuoto. È il cassetto dove ci rifugiamo quando abbiamo il desiderio di evadere, è il posto da dove a volte vorremmo scappare. Una cosa è certa: esso va custodito, perché dal nostro cassetto escono le nostre emozioni e la nostra gioia di viverle e ricordarle.  Nei miei versi c'è dentro un po' di me, un po' di lei, un po' dei miei libri preferiti, un po' delle mie letture preferite, un po' delle mie fotografie preferite, un po' dei miei fotografi preferiti. Accendo la mia macchina fotografica, apro il mio foglio bianco... e scrivo. Scrivo con la luce, scrivo con l'inchiostro. Mi piace pensare ed avere la presunzione di poter dire: scrivo con il cuore e ciò che solo le emozioni sanno suggerire.
Immagini

Vortice

Attraversiamo il vortice del tempo senza voler capire cosa succede intorno. Incastonato nelle nostre vite come qualcosa da cui non possiamo esimerci. Ne siamo risucchiati inermi e consapevoli. La nostra privata utopia vuole farci illudere di esserne inconsapevolmente attratti, attirati, vittime. Nell'era dell'immediato e del subito, il frastuono del suo andare, ci catapulta in un futuro troppo incerto, troppo freddo, per far si che la calda memoria possa rimembrarne il trascorso. Il suo precario equilibrio ci rende insensibilmente autonomi. Impassibilmente distaccati dai sentimenti che l'essere umano comporta. Il suo silenzio imperfetto e beffardo colora di grigio le nostre ore. La sua velocità ci scaraventa in un paradossale fragoroso anonimato. Non abbiamo mai tempo a sufficienza per nutrire la presunzione di vivere. Non c'è tempo per provare a vivere. Non c'è tempo per provare ad amare. Siamo già dentro il sottile vortice chiassoso di un nuovo giorno

Scheletri

Ciascuno reso schiavo ed inerme dai propri scheletri, tenuti in ordine e premura, nell'armadio del proprio esistere, serrato per bene, mantenuto segreto e muto.  Son lì, a tener compagnia alla tua solitudine, sepolti dal buio dell'insoddisfazione, tenuti segreti dalla frenesia dell'apparire, mantenuti vuoti e soli dal fumo colorato e luccicante del mondo in perpetuo movimento

Maschere

Ogni giorno le troviamo davanti ai nostri occhi. Maschere che nascondono sorrisi contraccambiati ad una vita fin troppo generosa. Maschere che nascondono visi di chi il treno delle occasioni non lo ho visto neanche mai partire. Maschere che celano invidia. Maschere che tramano inganno. Maschere che guardano la vita senza mai vederla. Maschere che falsano occhi imprigionati da inquietudini presenti e lontane. Maschere che coprono realtà troppo scomode. Maschere che occultano un carnevale che non finirà mai. Guardare in faccia la realtà senza doversi nascondere. In questa concitazione collettiva di maschere che vanno e vengono, dove la fretta è regina e la frenesia spegne la luminosità del nostro esistere, è sempre più arduo trovare Visi invece che maschereOgni giorno le troviamo davanti ai nostri occhi. Maschere che nascondono sorrisi contraccambiati ad una vita fin troppo generosa. Maschere che nascondono visi di chi il treno delle occasioni non lo ho visto neanche mai partire. Maschere che celano invidia. Maschere che tramano inganno. Maschere che guardano la vita senza mai vederla. Maschere che falsano occhi imprigionati da inquietudini presenti e lontane. Maschere che coprono realtà troppo scomode. Maschere che occultano un carnevale che non finirà mai. Guardare in faccia la realtà senza doversi nascondere. In questa concitazione collettiva di maschere che vanno e vengono, dove la fretta è regina e la frenesia spegne la luminosità del nostro esistere, è sempre più arduo trovare Visi invece che maschere

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